lunedì 21 novembre 2011
Gheddafi testimonial di Alfonso Luigi Marra (Da "Il Misfatto")
Una cosa è certa di questa crisi libica: non siamo più amici di Gheddafi. Persino Frattini ha dichiarato sospeso il trattato Italia-Libia. Finalmente gli eritrei chiusi nei centri di detenzione son potuti fuggire. Li hanno visti correre, inneggiando alla libertà e all'Italia, mentre venivano bombardati.
Il dittatore libico agli occhi dell'Occidente non è piu' affidabile. Prima era solo un uomo di Stato che aveva il terrorismo come hobby. Ora è un terrorista che come hobby fa discorsi alla nazione. Giorni fa ha mandato suoi emissari in Europa: dice di voler tornare quello di un tempo. Non bombarderà più i libici. Li manderà in vacanza a Lockerbie. (Questo sì che è un Gheddafi affidabile. Il buon Gheddafi vintage).
La controffensiva di Gheddafi per evitare le dimissioni è soprattutto mediatica. Rilascia interviste, manda videomessaggi e ha affidato lo spazio prima del Tg a Giuliano Ferrara. Nei suoi filmati di propaganda il rais se la prende con l'Italia, l'America, i topi, Al Qaeda e i drogati. Sono così deliranti che si pensa siano lo spot del nuovo libro di Alfonso Luigi Marra. Presto vedremo Gheddafi in mutande dire che è tutta colpa del signoraggio bancario, dello strategismo sentimentale e dell'insegnante di recitazione di Manuela Arcuri.
In settimana si è anche valutata l'ipotesi di una azione militare della Nato. I presupposti ci sono tutti: un popolo oppresso, che chiede libertà e affoga nel petrolio. Lo schema d'intervento potrebbe essere quello adottato in Afghanistan: porre fine ai bombardamenti dei civili, bombardandoli per sbaglio. Questo per evitare che Gheddafi usi le armi chimiche. Fonti dell'intelligence sono state chiare sul punto: "Ancora non le ha ma potremmo sempre vendergliele". In caso di attacco l'Italia sembra propensa a fornire le basi ma non a intervenire. Dopo l'Iraq e l'Afghanistan non possiamo permetterci un 'altra missione all'estero. Mancano i fondi per i funerali di stato.
(Pubblicato su "il Misfatto" inserto satirico del Fatto Quotidiano. Vignetta di Mauro Biani)
Marco Vicari
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento