lunedì 21 novembre 2011

"Ognuno ha le rockstar che si merita" su Vernacoliere di Agosto



Il 14 Dicembre 2010  una decina di deputati sono passati nel giro di pochi giorni dall’Opposizione al Governo Berlusconi. Secondo alcuni sono stati comprati. Secondo altri ci hanno salvati dalla speculazione. Non alzando i propri prezzi.
Alcuni di questi deputati provenivano  dall’Italia dei Valori. Di Pietro, sbigottito, ha subito promesso una più attenta selezione nel suo partito. Acquistando il format de “La Corrida”.
La cosa che spaventa di più, da sempre, nella questione “voltagabbana” è la reazione di molti italiani. C’è una certa assuefazione nell’opinione pubblica: “Il voto di scambio c’è sempre stato!” senti dire a molti, in coda alle poste, mentre rapinano lo sportello. O ritirano la pensione da parlamentare. O fanno entrambe le cose.
Quand’è che un paese va a rotoli? Il primo segnale è quando la gente comincia  a confondere i vizi con le radici. Vedi i politici con le escort: “I politici sono sempre andati a puttane!”. (Ma c’è modo e modo. Andreotti non ha mai fatto vestire da infermiera Riina!).
Il secondo segnale è quando si cominciano a confondere i reati con le tradizioni: “La compravendita di senatori c’è sempre stata! C’era anche ai tempi dei romani!”. Se è per questo i romani facevano anche i giochi con i disgraziati al Colosseo. Ma non è una giustificazione per tollerare Barbara d’Urso e “Lo Show dei record”!
Terzo segnale: la scelta dei propri miti. Ogni popolo ha le rockstar che si merita. In questo senso gli italiani sono passati da Vasco Rossi, appena andato in pensione, a Domenico Scilipoti. Scilipoti fa addirittura i tour all’estero:  E’ andato alla Camera dei Lord in Inghilterra. Rafforzando le convinzioni degli inglesi nel sistema monarchico.
Un tempo quando un parlamentare passava a un altro schieramento se ne stava zitto e buono. Oggi sfrutta tutta la celebrità possibile. Non a caso è un fiorire di pubblicazioni sui tanti voltagabbana del Parlamento. L’ultimo volume uscito è scritto dal Ragionier Spinelli. E’ l’ennesimo libro paga sequestrato dalla Procura.


(Pubblicato su "Vernacoliere" di Agosto)

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